Venite a ballare a Catania, è di scena Caparezza!

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Dopo qualche anno di assenza torna, nel capoluogo etneo, Michele Salvemini  in arte Caparezza, con una versione aggiornata del “Sogno eretico tour”. A riempire il parterre e le tribune del  Palacatania, un tripudio di fans giunti da tutta la Sicilia per quest’unica data regionale della tournée. Dai ventenni ai quarantenni tutti intenti, per circa due ore e trenta,  ad ascoltare il rapper pugliese e soprattutto a ballare sulle note delle canzoni dello show adrenalinico che si apre con il brano “La fine di Gaia “. Caparezza  si presenta  in versione maya durante l’esecuzione dei primi brani,  di seguito numerosi  cambi d’abito. Dopo il via, altri brani dall’ultimo lavoro discografico tra i quali  “Il dito medio di Galileo”, “La ghigliottina”, “Ti sorrido mentre affogo”, “Non siete stato voi”, “Legalize the premier” e “Chi se ne frega della musica”. Dal passato, tornano sul palco, i successi  che vanno da “Inno Verdiano “ ad “Abiura di me” , a “Eroe” fino a “Vieni a ballare in Puglia”.

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È mancato, con dispiacere di alcuni fans, “Fuori dal tunnel”, brano di circa un decennio orsono che, oltre ad aver decretato la notorietà del cantautore, si può considerare un manifesto emblematico del suo repertorio.  Caparezza, accompagnato  dai suoi musicisti  Diego Perrone voce e cori, Alfredo  Ferrero alla chitarra, Giovanni Astorino al basso, Gaetano Camporeale alle tastiere, Rino Corrieri alla batteria, da luogo ad un concerto nel suo stile consueto. La dissacrante ironia che lo contraddistingue si unisce alle trovate sceniche e ai pezzi da teatro che alterna con vari travestimenti, sullo schermo retrostante il palco  scorrono immagini di vita quotidiana e raffigurazioni pittoresche.  Un cantautore originale che, oggi più di ieri, rappresenta un’alternativa nel panorama musicale italiano. A rendergliene merito sono state le vendite dell’album  “Sogno eretico” giunto  al disco di platino anche grazie a brani come “Kevin Spacey” e la ballata retrò-futuristica, di ispirazione anni ottanta “Good bye malinconia” che riascoltiamo durante il live . Le sue canzoni, apparentemente allegre ballate, sono in realtà critica di costume oltre che satira e diventano  veicolo di messaggi circa l’ impegno sociale a cui  l’artista fa riferimento durante la serata. Il concerto spazia tra sonorità rap rock ed elettroniche e, con gran goliardia, spinge il pubblico scatenato a ballare fino all’ultimo bis  e lascia molti fans con il desiderio di rivedere al più presto , esibirsi dal vivo, il loro artista preferito.

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La riuscita dell’evento si deve anche alla particolare cura degli aspetti  tecnici  e di quelli organizzativi seguiti, per l’occasione, dall’agenzia locale “Musica e suoni” di Nuccio La Ferlita.

Michele Creazzola

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